due pizzi

due pizzi

Bellissima salita su due cime minori delle Alpi Giulie Occidentali molto interessante per i numerosi resti della Grande Guerra e per la vastità dei panorami offerti. Tra questi monti non ci fu solo una guerra di posizione ma ci furono anche numerosi scontri corpo a corpo con moltissimi caduti, quindi sono luoghi molto significativi nella storia della Prima Guerra Mondiale. Purtroppo il suggestivo sentiero attrezzato Ziffer tra il Bivacco Bernardinis e la Cima Alta dei Due Pizzi versa in pessime condizioni e presenta un paio di punti franati non assicurati o con cavi divelti. E’ davvero un peccato perché è un itinerario molto bello e originale e alla fine basterebbe poco lavoro per metterlo in sicurezza, si tratta più che altro di fissare e/o sostituire qualche cavo e al limite ricostruire il ponticello crollato. Comunque malgrado all’ingresso della galleria il sentiero venga segnalato come chiuso causa frane in realtà è più che fattibile per gente esperta, visto che nei punti più ostici i cavi sono in buone condizioni ( almeno per ora ). Il panorama è stupendo in ogni direzione anche se inevitabilmente lo sguardo sarà catturato quasi per tutta la salita dall’impressionante slancio dello Jof di Montasio che si trova proprio di fronte al di là della Val Dogna. E’ necessaria una pila per la galleria e anche il casco per proteggersi da eventuali detriti smossi dagli stambecchi. Non è difficile incontrare animali della fauna locale, fare attenzione alle numerosissime zecche.

due pizzi

Percorrendo la Statale 13 Udine-Tarvisio in direzione Nord seguiamo le indicazioni a destra per Dogna e quindi per la Val Dogna, che percorriamo quasi interamente fino a raggiungere l’ampio spiazzo del Plan  dei Spadovai ( 1100 m, ampio parcheggio ). Sulla sinistra notiamo un cartello ben evidente che ci segnala una carrareccia e il nostro sentiero 605. Dopo una decina di minuti abbandoniamo la strada e iniziamo a salire nel bel bosco di faggio fino a raggiungere una bella zona tappezzata da pini mughi, dove la vista sul Montasio si apre grandiosa. Rientriamo quindi nel bosco per un breve tratto a serpentine infine sbuchiamo alla base del ghiaione dei Due Pizzi, che saliamo faticosamente fino a raggiungere i primi resti militari. Il sentiero a questo punto devia a destra verso l’evidente Forca di Chianalot ( 1830 m ) che raggiungiamo senza difficoltà. Qui troviamo vari resti di postazioni militari, anche una piccola grotta scavata nella roccia. Prendiamo il sentiero sulla sinistra ( 649 ) che sale a zig-zag sul fianco orientale della Cima Vidiver e che ci porta in breve al bel Bivacco Bernardinis ( 1907 m ) che si trova proprio sotto la cima. Tra i vari resti delle posizioni degli Alpini aggiriamo la montagna fino all’ingresso della suggestiva galleria scavata dai militari che ci conduce sull’altro lato. Una volta usciti dalla galleria iniziano le difficoltà e la parte più interessante della salita: la stretta cengia si restringe in un canalino dove troviamo un piccolo ponticello ormai quasi completamente crollato con assicurazioni tutt’altro che affidabili ( meglio testare sia il ponte che il cavo prima di metterci tutto il proprio peso ). Scendiamo quindi alla forcella tra le due cime e attraversiamo un pittoresco buco nella roccia dove troviamo un altro punto franato e cavi laschi o divelti, dove dobbiamo procedere con molta cautela. Ora ci troviamo sulla stretta cengia scavata nella roccia, che è molto bella da percorrere e in realtà meno pericolosa di quanto possa sembrare, anche se l’esposizione è notevole. La cengia si interrompe in un paio di punti ma fortunatamente le attrezzature sono in buone condizioni. Usciamo infine alla base di un pendio tappezzato da mughi e in una decina di minuti raggiungiamo la vetta della Cima Alta dei Due Pizzi ( 2048 m, 1000 circa di dislivello, 3 ore ). Il panorama è molto vasto in tutte le direzioni, c’è solo il gruppo del Montasio che ci copre la vista verso Nord-Est. Torniamo quindi seguendo la via di salita al Bivacco Bernardinis da dove possiamo volendo salire in pochi minuti anche la Cima Vidiver ( 1998 m ).

 

La discesa è uguale alla salita ( 5/6 ore totali ), c’è la possibilità al limite di prendere il sentiero 648 poco sotto la Forchia di Chianalot, salire anche il Monte Piper e scendere poco sopra il Plan di Spadovai, ma questa parte è soggetta a frane e quindi è meglio informarsi bene sulla situazione dei sentieri.


Related Post

Author: thedharmabum

Share This Post On