vetta bella

vetta bella

La vetta bella, malgrado abbia un nome tra i più belli e poetici, è in realtà una cima delle Giulie poco conosciuta e frequentata, che fa parte di quel gruppo di montagne calcareo/dolomitiche che circondano la selvaggia Valle di Riobianco. Questa è una zona molto adatta a quegli escursionisti che cercano silenzi e solitudine, che amano le cime solitarie e dimenticate dai flussi turistici sempre maggiori nelle Giulie Occidentali. A pochi chilometri di distanza per esempio il Rifugio Corsi, base per la salita dello Jof Fuart e di moltissime salite e ferrate di varie difficoltà, è sempre frequentatissimo .

La via normale per la vetta bella è facile ma non banale, molto varia, interessante in tutto il percorso sia per i panorami sia per la possibilità di incontrare splendidi esemplari della fauna locale, come per esempio i bellissimi camosci che popolano questi luoghi. Il panorama dalla cima è eccellente: Cime di Riobianco, Cima del Vallone, Cima di Riofreddo, Jof fuart, un fantastico scorcio sul Nabois Grande, Cime delle Rondini, Cima delle Cenge, il gruppo del Canin, Mangart, Jalovec, Triglav e più lontano le Alpi Carniche e innumerevoli montagne delle Giulie sia italiane che slovene.

nabois grande

mangart

vetta bella

Si parcheggia l’auto nello spiazzo dopo il ponte sul torrente Trincea ( 989 m ), circa 5 chilometri dopo Sella Nevea. Questo è il punto di partenza per diverse escursioni e salite come quella alla Cima del Lago o il bel sentiero “Re di Sassonia” al Rifugio Corsi. Dal Parcheggio ci si incammina per qualche decina di metri in direzione Cave del Predil e si prende quindi sulla sinistra il sentiero cai 625. Si segue quindi nel bosco di faggi il sentiero mai troppo ripido o impegnativo che costeggia il torrente Riobianco, che ad un certo punto si attraversa e dopo qualche tornante si raggiunge il rifugio/bivacco Brunner ( 1429 m, 1 ora circa, purtroppo abbandonato da anni e in pessime condizioni ). Dal Rifugio si segue il cartello Vetta Bella scendendo verso il torrente che si attraversa e quindi si inizia la salita, a tratti anche molto ripida, prima ancora nel bosco e quindi su roccette e mughi. Mai troppo difficile, c’è solo un passaggino su roccia non esposto attorno al primo grado. Si raggiungono gli “ometti”, delle bizzarre formazioni di roccia, e una sella che ci apre la vista verso nord. Da qui si sale sulla sinistra e senza possibilità di errore si raggiunge la cima della nostra Vetta Bella, dove si può godere del fantastico panorama a 360° ( 2049 m, 1060 m di dislivello, 2 ore e mezza in totale ). Stesso percorso per la discesa.

Ho salito questa cima in una fredda giornata di fine ottobre, il giorno dopo la prima nevicata dell’anno, c’era un’atmosfera magica ed ero l’unico essere umano in tutta la vallata. Ho avuto la fortuna di vedere diversi animali, tra i quali dei cerbiatti nel bosco e una famiglia di camosci vicino alla vetta.


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Author: thedharmabum

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