torrione comici – via ferrata “cassiopea”

torrione comici

Questa è l’unica via ferrata del gruppo delle Dolomiti d’Oltre Piave (c’è un altro sentiero attrezzato sulla spalla del Monte Duranno, ma è più un percorso alpinistico) e la sua realizzazione è stata molto contestata, soprattutto dagli arrampicatori più “integralisti”, che avrebbero voluto la torre accessibile solo agli specialisti, per la sua storia alpinistica legata ad uno dei più grandi alpinisti di sempre. Il torrione infatti è intitolato al fortissimo alpinista Triestino Emilio Comici, che su queste pareti compì una delle sue prime imprese estreme. Il suo nome comunque è legato indissolubilmente alle Tre Cime: la sua via sulla Nord della Cima Grande è da sempre considerata una delle più classiche delle Alpi.
In ogni caso è vero che ora la vetta del torrione è accessibile anche ai non alpinisti, ma questo percorso si trova in una zona poco turistica, è molto difficile e può essere fatto solo da esperti delle vie ferrate, quindi non si può certo paragonare alle sovraffollate vie nelle Dolomiti. Penso che il gruppo del CAI di Forni di Sopra abbia fatto un ottimo lavoro, utilizzando solo cavi d’acciaio anche nei passaggi più difficili. Hanno messo qualche gradino e un paio di maniglie solo nella parte più ostica della discesa.
Questa via ferrata sicuramente non deluderà gli amanti di questa disciplina alpina: e’ breve ma molto impegnativa, sia dal lato fisico che da quello mentale. Il livello di difficoltà è molto alto per questo tipo di salite, senza i cavi sarebbe un’arrampicata con vari passaggi con difficoltà di III, IV e IV + grado.

torrione comici

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Ci sono due approcci possibili:
1) Poco prima di Forni di Sopra ( arrivando da Villa Santina) girare a sinistra verso il piccolo paesino di Andrazza e seguire le indicazioni sul cartello di legno per il sentiero 362 per la Val di Suola. Dopo circa un chilometro si parcheggia l’auto prima del piccolo ponte sul fiume Tagliamento.
Poi si seguono le indicazioni per il Rifugio Flaiban-Pacherini e quindi per il Passo del Mus. Da lì girare a sinistra e seguire i bolli rossi che conducono all’attacco della via ferrata (2 ore e 45 minuti).
2) Da Cimolais in Val Cellina si prende la stretta rotabile della Val Cimoliana e si prosegue fino alla fine della strada, dove si può parcheggiare poco prima del Rifugio Pordenone. Seguire poi le indicazioni per i sentieri n° 361/362 verso la Val Postegae, la Val di Guerra e il Passo del Mus (3 ore).

Dal Passo del Mus si sale alla base del torrione fino all’attacco della ferrata. I primi 10/15 minuti di salita sono abbastanza facili (sarebbe un II grado senza cavo) ma poi, quando si incontrano le attrezzature della via di discesa (sulla destra), ci si rende conto subito della difficoltà della via ferrata. Ci troviamo di fronte ad una liscia parete giallo-nera, con pochi appigli, che richiede buona capacità arrampicatoria. Questo è il punto chiave e va affrontato con la massima concentrazione. L’esposizione è estrema e non sono ammessi errori ( anche con il set da ferrata una caduta sarebbe sicuramente molto pericolosa e c’è rischio di farsi molto male ).
Dopo questi 100 metri di arrampicata quasi verticale c’è un’ultima parte più facile in traverso che ci consente di guadagnare in breve la panoramica vetta (1 ora dalla base della torre). Bellissimo il panorama su tutte le Prealpi Carniche ma non solo. La discesa segue il lato orientale del torrione e poi si sviluppa in verticale sul lato nord. Ci sono alcuni passaggi piuttosto difficili ed esposti in questa parte ma c’è l’aiuto di pioli e staffe. Poi si incontra la prima parte della ferrata e in pochi minuti siamo di nuovo al Passo del Mus (45 minuti), e in circa un paio d’ore di nuovo ad Andrazza ( o al Rifugio Pordenone ). 6/7 ore totali.

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Author: thedharmabum

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