pal piccolo

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La salita al Pal Piccolo è un classico della Alpi Carniche: facile, breve e altamente remunerativa. Su questa cima c’era una vera e propria cittadella militare fortificata dai militari Austriaci e Italiani durante la Prima Guerra Mondiale, che si è conservata molto bene nel tempo e, dopo un restauro di un gruppo di amatori negli anni ottanta, è diventata un vero e proprio museo militare all’aperto. Trincee, postazioni di fucilieri e mitragliatrici, scale, una teleferica… c’è un po’ di tutto. Ma è comunque anche un’escursione molto bella dal punto di vista paesaggistico, con straordinari scorci sulle montagne vicine delle Alpi Carniche e sulla Valle del But e sui ghiacciai Austriaci. Ovviamente è una cima molto frequentata d’estate, sia da Italiani che da Austriaci, quindi se si vuole godere con tranquillità la bellezza di questa cima è meglio evitare i week end di Luglio e Agosto. Se c’è poca gente sono possibili anche incontri con la fauna locale ( io ad esempio ho visto un paio di marmotte e un camoscio ).

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Raggiunto il Passo di Monte Croce Carnico/PlockenPass ( 1360 m ) si parcheggia nell’ampio spiazzo e quindi ci si avvia oltre il confine Austriaco, si prende la strada sulla destra prima della galleria e, poco prima della pala eolica, il sentiero ben segnalato ( cartelli gialli, MG Nase ) sulla destra che sale nel bel bosco. Si raggiunge la prima suggestiva postazione della mitragliatrice e si prende il sentiero di destra che sale sul fianco ovest del nostro Pal Piccolo. Tratti ripidi si alternano ad altri a serpentine, finché non si arriva ad una sella ghiaiosa dove troviamo le prime trincee e grotte della Prima Guerra Mondiale. Sulla destra c’è un sentiero ( breve tratto attrezzato ) che porta alle trincee dell’ala destra Austro-Ungarica. Dalla sella in pochi minuti si raggiunge un pianoro con altre trincee, una baracca e una postazione della teleferica, dove ci sono anche dei tavoli in legno per un’eventuale sosta pranzo. Non resta che seguire le indicazioni per la cima, che si raggiunge salendo le scale in legno tra le postazioni Austriache ( 1866m, 500 di dislivello, 1.30/2 ore circa ). Vicino alla cima c’è il trincerone Austriaco, oltre c’è la terra di nessuno e infine il trincerone Italiano. Mettete in conto almeno un’ora per poter visitare con calma questo luogo estremamente suggestivo e molto significativo nella storia della Prima Guerra Mondiale e degli Alpini. Questa cima era considerata fondamentale nelle strategie di entrambi gli schieramenti e nei due anni e mezzo di guerra ci furono molti duri combattimenti e ribaltamenti di fronte, il tutto poi reso vano dalla disfatta di Caporetto e dal conseguente ritiro sulla linea del Piave. Il panorama è molto bello in ogni direzione, in particolare sul gruppo Creta di Collina/Collinetta, quello del Polinik e quello della Creta di Timau.

Si può scendere per la via di salita oppure seguendo il “sentiero degli alpini” ( 401 ) che scende a serpentine sul versante Sud-Ovest Italiano finché si sbuca di nuovo al Passo di Monte Croce ( 5 ore in tutto, calcolando 1-2 ore per esplorare le trincee ). Non ci sono difficoltà.

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Author: thedharmabum

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