monte fleons

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Il Monte Fleons è la cima principale di quel verdissimo gruppo di cime che si estende dal Peralba ai Monti di Volaia, situato esattamente sul confine Italo-Austriaco. A differenza delle montagne vicine, composte principalmente da calcari devoniani, queste cime sono di origine diversa, antichissima, e sono composte da argille, arenarie, scisti e rocce vulcaniche. La salita è semplicemente meravigliosa, praticamente fin dall’inizio. La Val Fleons è dal mio punto di vista una delle più belle della nostra regione, un vero giardino dell’Eden con tantissimi fiori, mucche al pascolo e uno sfondo di montagne fantastiche. I panorami che si susseguono sono eccezionali, soprattutto dalla Casera Fleons di Sopra in poi. Le difficoltà non sono eccessive, ma i numerosi passaggi esposti richiedono una certa esperienza. I punti più pericolosi o con difficoltà superiore al I grado sono stati ben assicurati. E’ una salita assolutamente da evitare con tempo incerto o dopo forti piogge, perché ci sono diversi passaggi esposti su ripidi verdi e su roccette sul lato in ombra che possono diventare molto pericolosi ( e purtroppo ci sono già stati in passato diversi incidenti anche mortali ). In ogni caso è un’escursione mai banale, molto divertente e appagante. Bellissime le fioriture anche in cresta, in particolare quelle del rododendro nano.

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Da Forni Avoltri si prende la strada a destra dopo il ponte per Pierabech e si prosegue fino alla cava di marmo ( 1100 m, bisogna parcheggiare un po’ prima durante i giorni feriali ). Dalla cava si inizia a salire nel bosco seguendo la ripida carrareccia ( sentiero 140 ) che ci porta alla suggestiva Stretta di Fleons ( fontana e Madonnina ) e quindi si inoltra nella verde Val Fleons, costeggiando le impressionanti pareti dell’Avastolt. In breve raggiungiamo la Casera Fleons di Sotto ( tante mucche al pascolo, ricotta e formaggio in vendita ) e quindi per bellissimi prati fioriti si inizia a salire verso la Casera Fleons di Sopra. Sullo sfondo troneggiano bianchissimi il Peralba, il Monte Tap de Cadene e quindi anche il Cjadenis. Poco prima della Casera ( dopo due ruscelli ) prendiamo il sentiero a destra ( 403, freccia rossa ) e saliamo verso il panoramico Giogo Veranis ( 2011 m, 2 ore ). Quindi passiamo il confine, ci dirigiamo verso la statua del buon pastore e iniziamo a salire il fianco erboso che sale a zig-zag verso la cresta ( un paio di passaggi un po’ esposti ). Si passa quindi sul lato italiano dove si deve affrontare un ripido canalino erboso e quindi una volta di nuovo in cresta un traverso che richiede un po’ di cautela. Si passa quindi di nuovo sul lato nord dove troviamo delle roccette e le prime attrezzature. Ancora un passaggio un po’ esposto in cresta e dopo aver aggirato l’antecima ovest raggiungiamo quindi una forcelletta dalla quale per la prima volta vediamo chiaramente la cupola della cima principale. Da questo punto la salita finale sembra più complicata di quanto sia in realtà: si affronta un passaggino di I in cresta, quindi con l’aiuto delle attrezzature si scende per qualche metro e infine si sale per strette serpentine fino alla paretina finale, ben attrezzata, che ci porta in breve in vetta ( 2507 m, 1400 m di dislivello, 1.30 dal Giogo Veranis ). La croce è una delle più belle che abbia mai visto, ma anche il panorama a 360° è davvero eccezionale. Discesa uguale alla salita, 2.30 ore ( 6/7 totali ).


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Author: thedharmabum

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