monte coglians – via ferrata “weg der 26er”

monte coglians

Il Monte Coglians/Hohe Warte è il Re delle nostre montagne, e pur non essendo paragonabile ad altri giganti delle Alpi Orientali è comunque una vetta spettacolare, una montagna antichissima, la cima più alta delle Alpi Carniche e della regione Friuli Venezia Giulia. E’ una montagna molto popolare e frequentata nel periodo estivo, uno degli obiettivi principali di questo gruppo alpino. Fino a qualche anno fa c’erano due opzioni principali per salirlo: la via normale da sud, molto frequentata soprattutto nei week-end estivi, e la vecchia ferrata alpinistica sulla parete nord. Poi gli austriaci hanno deciso di cambiare la prima parte del vecchio tracciato della prima guerra mondiale sulla “Nordwand” ( solo in parte assicurata e che credo sia ancora percorribile ) e di costruire una nuova ferrata molto difficile e impegnativa, sul classico stile delle più recenti ferrate austriache. Hanno fatto un lavoro fantastico, e questa ferrata è in breve diventata famosa tra le tante delle Alpi Orientali. Pochissimi maniglie e pioli, scale o altri aiuti artificiali: un buon test per le nostre abilità di arrampicatori. Dopo la nuova sezione molto impegnativa sia fisicamente che tecnicamente il percorso segue la vecchia ferrata che è più facile, ma molto più gratificante per la vista spettacolare, soprattutto quando si attraversa l’affilata cresta occidentale della montagna. Questa via ferrata richiede l’attrezzatura adeguata, esperienza, forza e resistenza.

monte coglians

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Dal Rifugio Tolazzi ( 1350 m, da Forni Avoltri prendere la strada per Collina e percorrerla fino in fondo) si prende il sentiero segnato n ° 144 verso il Rifugio Lambertenghi-Romanin e il Passo Volaia/Wolayer Pass, situato tra l’Italia e l’Austria. Raggiunto il rifugio si attraversa il passo e si prende il sentiero sul lato destro del lago che va verso la valle Valentin Torl ( 403 ). Qui è d’obbligo una sosta ad ammirare la fantastica vista sui gruppi del Coglians e dei Monti di Volaia. E’ abbastanza normale incontrare giocose marmotte che saltellano tra i sassi.
Poco dopo il lago bisogna stare attenti a girare a destra prima della sella (indicazioni in tedesco) e poi seguire il sentiero fino a raggiungere la base della parete nord (2 ore).
A differenza della maggior parte delle vie ferrate questa è molto selettiva fin dall’inizio, con diversi passaggi esposti su una parete verticale. Il punto chiave è una placca inclinata molto liscia, quasi senza appigli, che richiede grande concentrazione e forza nelle braccia. Quindi la salita prosegue in verticale tra diedri, placche e camini, sempre molto impegnativa (senza attrezzature la difficoltà sarebbe attorno al III/IV grado). Dopo tutto questo sforzo si raggiunge la grande terrazza naturale chiamata “Il Tetto”, dove si incontra il vecchio tracciato e si può godere di una vista straordinaria sulla cima principale del Monte Coglians e sulla Creta della Cjanevate. La seconda parte è una ferrata di media difficoltà che inizialmente sale in verticale verso la alla cresta ovest e poi la attraversa tutta fino alla cima della montagna.
Si tratta di una vera e propria “cavalcata” su questa impressionante ed affilata cresta, con incredibili panorami in tutte le direzioni. Sulla sommità ( 2780 m, 1430 di dislivello, 5/6 ore ) si trova la famosa campana che si può suonare con orgoglio dopo l’”exploit” appena compiuto. Il panorama è fantastico: tutta la Cresta Carnica principale, le Dolomiti di Lienz, il gruppo Hohe Tauern, le Dolomiti, le Alpi Giulie, il mare Adriatico, la penisola istriana …

La discesa segue la via normale attraverso il canalone sud che divide la montagna dalla cima est ( qualche passaggino di I grado scendendo dalla cima e poi facile sentiero su ghiaione ) e che ci porterà direttamente al bel Rifugio Marinelli, dove ci si può rilassare per un po’ bevendo una birra o una coca. Dal rifugio si prende il comodo sentiero n ° 143 che in meno di un’ora ci riporta al Rifugio Tolazzi ( 2/3 ore, 8/9 ore totali ).
Questo è senza dubbio uno dei migliori itinerari delle Alpi Carniche, perché può soddisfare ogni tipo di alpinista, anche chi in genere non ama molto le vie ferrate.

 


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Author: thedharmabum

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