kotovo sedlo

kotovo sedlo

Questa in realtà doveva essere una salita allo Jalovec, ma purtroppo una volta raggiunto l’attacco della via normale il tempo non è migliorato come speravo e ho preferito rimandare la salita, anche perché ero interessato soprattutto ad avere delle buone foto dalla cima. In ogni caso al di là dei nuvoloni neri che avvolgevano lo Jalovec la giornata era piuttosto bella e sono riuscito a fare un bell’anello in questa zona selvaggia delle Alpi Giulie. Il piccolo altopiano del Kotovo Sedlo è senza dubbio uno dei posti più belli della zona e offre un panorama molto interessante. Incontrato un grosso camoscio che però è scappato velocissimo sulle pareti quasi verticali.

kotovo sedlo

kotovo sedlo

Appena passato il confine italo-sloveno di Fusine raggiungiamo il paesino di Ratece e svoltiamo subito a destra seguendo le indicazioni per i Rifugi Planica e Tamar. Raggiunto il primo rifugio alla fine della strada asfaltata ( 934 m ) parcheggiamo l’auto e ci avviamo lungo la strada sterrata ( chiusa agli autoveicoli ) che porta al bel rifugio Tamar ( 1108 m, 45 minuti ), dove possiamo ammirare una delle viste più classiche delle Alpi Giulie. Dietro al rifugio degli evidenti cartelli segnalano le salite alle Ponze e allo Jalovec ( segnavia/bollo rosso e bianco ). Ci incamminiamo quindi nel bosco proseguendo sempre dritti fino a giungere alla base del cupo canalone dell’Alta Val Planica, dove su un grosso masso troveremo l’indicazione “Kotovo Sedlo” per il sentiero che sale a destra.

Il sentiero che sale il canalone lo utilizzeremo per la discesa, in salita è troppo faticoso. Risaliamo una cengia erbosa/rocciosa fino a raggiungere una prima sella e infine un pianoro con folti mughi, dove la vista si apre sulle gigantesche pareti dello Jalovec e sulla catena delle Ponze. In pochi minuti raggiungiamo quindi l’altopiano Kotovo Sedlo ( 2/2.30 ore dal rifugio Tamar, 2134 m, 1200 m di dislivello ). Il sentiero prosegue verso la cresta e quindi si divide: a sinistra sale la via normale allo Jalovec mentre sull’altro lato scende il sentiero per la Val Koritnica e per il Mangart. Splendido il panorama in questo punto, soprattutto sul Mangart ( che fortunatamente era sgombro da nuvole ) e sull’aguzza Kotova Spica.

Per scendere puntiamo al canalone detritico dell’Alta Val Planica che percorriamo velocemente fino alla base e al bivio con quello di salita. Quindi proseguiamo per il Rifugio Tamar e il Planica ( 1,30/2 ore, 4/5 ore totali ).


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Author: thedharmabum

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