forca del cridola – sentiero attrezzato “g. olivato”

forca del cridola

Bellissimo itinerario che si snoda tra impressionanti pareti e dirupati canaloni detritici, in una delle più belle e selvagge zone dell’area dolomitica. E’ un sentiero piuttosto ardito a causa dell’esposizione di alcuni tratti ma non particolarmente difficile, anche se va considerato che è spesso soggetto a frane e che negli ultimi anni è stato per lunghi periodi dichiarato inagibile e probabilmente ogni estate necessita di lavori per essere messo in sicurezza. In ogni caso quest’anno è stato riaperto e parzialmente modificato e malgrado ci sia già qualche punto franato è comunque accessibile per escursionisti esperti. I punti più esposti sono attrezzati con cavi d’acciaio. L’ambiente è severo e molto solitario e il sentiero è in pratica una lunga traversata su cenge di tutto il versante occidentale del gruppo del Miaron. Bellissima la vista sulle Dolomiti di Sesto, soprattutto sulle Tre Cime di Lavaredo e sulla Croda dei Toni, che ci accompagna per tutto l’itinerario di salita. Questo sentiero non raggiunge nessuna cima ma può essere un ottimo approccio per la salita del Cridola ( con pernottamento al Bivacco Vaccari ) oppure parte di uno spettacolare anello che passa per il favoloso anfiteatro naturale de La Cuna, la pittoresca Forca del Cridola e i suggestivi canaloni detritici della Mescola e del Valò dei Cadorini.

Il punto di partenza si trova esattamente sul Passo della Mauria ( 1301 m, ampio parcheggio ). Prendiamo la carrareccia che sale sulla destra ( sentiero 325, cartello ) che sale a tornanti verso il Ricovero Miaron, che fu usato dagli Alpini come caserma durante la Prima Guerra Mondiale. Prendiamo quindi il sentiero 327 che prosegue a destra tra i mughi verso un ampio canalone che dobbiamo risalire fino ad una piccola forcella. Qui troviamo il punto forse più impegnativo dell’intero itinerario, una paretina di 5 metri circa ben attrezzata con cavo. Risaliamo quindi faticosamente un pendio fino a raggiungere l’inizio della parte su cenge. Il primo canalone è il più impegnativo e anche dei piccoli smottamenti possono renderlo estremamente pericoloso, quindi va affrontato con cautela, anche se la parte in discesa è attrezzata con cavi corrimano. Il sentiero si snoda così tra i vari canaloni su cenge più o meno ampie alla base di impressionanti pareti dolomitiche. L’ultima parte è la più bella, con dei passaggi veramente spettacolari. Si entra quindi in un fitto bosco di mughi dove inizia la salita ( molto faticosa ) verso il Bivacco Vaccari, dove comunque veniamo ricompensati da un panorama clamoroso, secondo me nelle Prealpi Carniche secondo solo a quello del catino del Campanile di Val Montanaia ( 2050 m, 800 m di dislivello, 4 ore circa).

forca del cridola

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forca del cridola

forca del cridola

Dal bivacco puntiamo senza percorso obbligato ( qualche traccia difficile da seguire, sentiero numero 340 ) alla grande Forca del Cridola ( 2176 m ), che raggiungiamo in circa 20 minuti. Da qui iniziamo la lunga discesa verso il Passo della Mauria. Il primo canalone è su terreno molto instabile, così come l’ampio ghiaione che porta al Valò dei Cadorini, ma non ci sono comunque grosse difficoltà. Due tratti sono stati attrezzati con delle corde. Alla fine del primo canale si prosegue sempre dritti seguendo il sentiero 348, mentre il 340 va verso il Rifugio Giaf. Fantastici i panorami sulla valle del Tagliamento ( del quale vedremo le sorgenti ) e sulle montagne dei Monfalconi di Forni. Raggiungiamo infine dopo un breve tratto nel bosco il Passo della Mauria ( 2.30 ore dal bivacco, 6/7 ore totali ).


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Author: thedharmabum

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