cuestalta-punta medatte

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La parte orientale della Catena Carnica Principale è costituita principalmente da cime erbose, interessanti dal punto di vista panoramico ma non certo imponenti e affascinanti come i giganti di calcare devoniano che torreggiano su Forni Avoltri o Sappada. Tra queste montagne comunque ce ne sono alcune molto belle e particolari, interessanti sia dal punto di vista geologico che da quello storico, come la Cuestalta, che si trova tra il Passo Pramosio e il Passo Pecol di Chiaula, sul confine tra l’Italia e l’Austria. Questa zona offre interessanti itinerari, tra grotte e postazioni di guerra della Prima Guerra Mondiale e valli isolate e selvagge. Tra questi uno dei più interessanti è senza dubbio quello ad anello che dalla Casera Pramosio sale sulla Punta Medatte e sulla Cuestalta. Malgrado il dislivello non importante possa far pensare altrimenti è una salita molto lunga e faticosa, con dei saliscendi e un tratto finale di ferrata facile ma da non sottovalutare. Il panorama dalla cima è molto vasto sulle Alpi Carniche, sulle Dolomiti di lienz e sugli Alti Tauri. Le malghe austriache ci regalano bellissimi paesaggi da cartolina. Da segnalare le moltissime varietà di fiori alpini lungo tutto l’itinerario.

cuestalta-punta medatte

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Sulla Statale 52 in direzione Passo di Monte Croce Carnico dopo Paluzza, raggiunta la frazione Laipacco, giriamo a destra seguendo le indicazioni per la Foresta di Pramosio. La strada è sterrata ma in discrete condizioni e in circa 20 minuti raggiungiamo la bella Casera Pramosio ( 1521 m ), dove parcheggiamo l’auto. Sulla destra ci sono le indicazioni per il nostro sentiero 407/448 a, che sale non troppo ripido verso l’ex caserma della Guardia di Finanza e quindi verso la Sella Cercevesa. Si scende verso i ruderi della Casera Cercevesa e si sale sul lato opposto della valle con il sentiero 448 a ( la continuazione del 407 è stata chiusa per frane ). Si attraversa tutto il lato meridionale della Cuestalta, una zona molto selvaggia e solitaria, fino a raggiungere un’altra sella. In pochi minuti si scende quindi al bel Rifugio Fabiani dove svoltiamo a sinistra e, seguendo il sentiero 454, si inizia la salita verso il Passo Pecol di Chiàula. Il sentiero prosegue oltre il confine di Stato, ma noi invece seguiamo la traccia a sinistra non segnalata che segue il filo spinato. Passate alcune trincee della Prima Guerra Mondiale c’è un breve tratto pianeggiante che ci conduce al sentiero austriaco che sale alla Punta Medatte. Tra postazioni di guerra e grotte sempre più impressionanti si raggiunge infine la Punta Medatte/Kleiner Trieb, dove troviamo una bella croce in ferro battuto. Si scende quindi verso una selletta ( cavi corrimano ) e si inizia la ferrata finale verso la cima. Ci sono un paio di punti dove bisogna prestare attenzione ma non è un percorso difficile. Non indispensabile ma consigliato il set da ferrata, mentre il casco va usato. In meno di mezz’ora si raggiunge la vetta della Cuestalta/Hoher Trieb ( 2198 m, 1000 m circa di dislivello, 4,30 ore ). Tutta la zona è ricchissima di testimonianze della Grande Guerra e il panorama è davvero vasto.

Per tornare alla Casera Pramosio seguiremo la via normale ( sentiero 448 ) che scende dall’altro lato e costeggia il lungo crinale erboso tra la Cuestalta e il Monte Scarniz e poi a serpentine raggiunge il Passo Pramosio, la Casera Malpasso e infine il parcheggio della malga Pramosio ( 2,30 ore, 7/8 totali ).


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Author: thedharmabum

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