Salita molto interessante che di solito è associata a quella dello Jof Fuart o alla prima parte del sentiero attrezzato “Anita Goitan” ( dalla Forcella di Riofreddo alla Forcella Mosè ), con pernottamento al bel rifugio Corsi. E’ comunque una discreta cima che può rappresentare una fantastica escursione che offre panorami straordinari su tutte le montagne del gruppo del Montasio, del Jof Fuart e del Canin. Non ci sono particolari difficoltà ( c’è solo un saltino attrezzato che richiede un po’ di cautela scendendo alla Forcella Mosè ) ma se si vuole concludere l’escursione in giornata bisogna essere ben allenati perché l’itinerario è molto lungo e faticoso. Numerosi i resti delle posizioni Austriache della Prima Guerra Mondiale, in particolare è molto suggestiva la scalinata che conduce alla cupola sommitale della cima principale di questo gruppo. Numerosi come al solito nel gruppo del Montasio gli stambecchi che saltellano tra le rocce.
Ci sono diversi approcci possibili e varianti per salire le Cime Castrein, ma quello da Sella Nevea è probabilmente il migliore e quello con il minor dislivello. Si parcheggia sotto la pista di sci vicino alla caserma della Guardia di Finanza ( 1150 m ) e si segue quindi la carrareccia che costeggia il lato destro della pista ( sentiero n°625 ). Dopo una decina di minuti si abbandona la carrareccia per inoltrarsi nel bosco fino a giungere alla Casera Cregnedul di Sopra ai piedi del Modeon del Buinz e della Cima della Puartate. Si esce quindi dal bosco e si svolta a destra iniziando a salire verso il Passo degli scalini ( 2022 m ), che si raggiunge dopo circa 2 ore. Si scende per una decina di minuti fino ad incrociare il bivio con il sentiero 626, che si inoltra in un bel valloncello tra le Castrein e la Punta Plagnis e che ci porterà alla Forcella Lavinal Dell’Orso ( 2138 m ) e all’attacco vero e proprio del sentiero “Anita Goitan”. La salita inizia qualche metro prima della Forcella ma vale la pena andare a dare un’occhiata all’impressionante vista sull’Alta Spragna e sulle pareti delle montagne del gruppo del Montasio. Si inizia quindi la faticosa salita che si sviluppa prevalentemente sul fianco erboso meridionale delle nostre Cime Castrein e che ci porterà quasi in cresta alla base dei “cupoloni” che costituiscono le massime elevazioni di questo gruppo. Bellissimo il panorama in questa parte sulle suggestive pareti della Punta Plagnis e della Cima della Puartate, sul Canin e sulle Giulie Slovene. Poco prima di un traverso attrezzato si segue una traccia non segnalata che sale ad una forcelletta. Sulla sinistra sale una ripida ed esposta scalinata costruita dai militari Austriaci della Prima Guerra Mondiale che ci porta ad una suggestiva grotta e quindi, affrontando un breve passaggio di I+, in cima ( 2502 m, 1350 m di dislivello,3.30 ore ). Straordinario il panorama soprattutto su Jof Fuart e Jof di Montasio che sono di fronte.
Si torna quindi sul sentiero che sale in cresta tra le postazioni della Grande Guerra e quindi si scende sull’altro lato verso la Forcella Mosè. Dopo molte serpentine si arriva quindi alla base della forcella dove bisogna vincere l’unica vera “difficoltà” dell’itinerario, un saltino di 3 o 4 metri ben attrezzato con cavo e pioli. Dopo qualche bella foto al Montasio e alla bizzarra roccia che da il nome alla forcella si scende nel canalone fino a raggiungere il rifugio Corsi. Si prende poi il sentiero 625 che costeggia l’Ago di Villaco e che ci porterà di nuovo verso il Passo degli Scalini e, con lo stesso percorso della salita, a Sella Nevea ( 7/8 ore totali ).