sorapiss

Immagine 360

Il Sorapiss è una delle montagne più ammirate delle Dolomiti e non c’è dubbio che la sua immensa muraglia di roccia sia una delle meraviglie di questa famosa catena montuosa. Però la sua cima è scarsamente frequentata dagli alpinisti e le salite di un anno difficilmente arrivano a 20 ( se non ricordo male a fine a agosto la nostra era la settima cordata ).

La via normale non presenta grosse difficoltà alpinistiche ma è molto lunga e faticosa, si svolge in ambiente severo e la qualità della roccia non è buona. Quindi non c’è da stupirsi che gli alpinisti di oggi preferiscano cose tecnicamente magari più difficili ma meno faticose. In ogni caso è una salita fantastica in un ambiente dolomitico quasi vergine che appagherà molto quei pochi arditi che decideranno di ripeterla. Poi il panorama dalla vetta è così vasto che quasi non ha pari nelle Alpi Orientali. Fantastico!!!
Questa salita poi ha anche un’importanza storica, visto che fu una delle grandi imprese dell’alpinismo dolomitico. Infatti il famoso pioniere di questi monti Paul Grohmann la percorse in discesa dalla cima affrontando difficoltà quasi sconosciute in quell’epoca ( 1865 ), e dovendo scendere sul canalone di Rusecco quando era ormai buio con una corda doppia, che fu la prima in Dolomiti.

La salita inizia dal Rifugio Scotter ( raggiungibile in seggiovia da poco sopra San Vito di Cadore ) oppure si può passare la notte al Rifugio San Marco, che è poche centinaia di metri sopra ( si raggiunge in 20/30 minuti con il sentiero 228 ) e partire al mattino di buon’ora ( scelta migliore secondo me, il rifugio è molto bello e antico, situato in un luogo meraviglioso ). Il rifugio Scotter si può raggiungere anche per una strada sterrata stretta e ripidissima in pessime condizioni che è aperta dalle 6 di sera alle 7 del mattino.

pelmo

Dal rifugio San Marco ( da dove si può godere di un’alba mozzafiato su Pelmo, Antelao e Tofane ) si prende il sentiero 226 che sale alla Forcella Grande, dove il Sorapiss appare in tutta la sua imponenza. Sulla destra le selvagge pareti del gruppo Bel Pra e davanti l’elegante Torre dei Sabbioni e la selvaggia Valle di San Vito.

Dalla Forcella si prende il sentiero di sinistra 246 per il Bivacco Slataper e una volta raggiunto si prende la traccia a destra che sale sul ghiaione di rusecco ( piuttosto faticoso ). Alla fine del canalone un bollo rosso ci indica l’attacco della via ( 2 ore e 30 circa dal San Marco ). C’è subito qualche metro di I+ ( che può essere abbastanza insidioso se bagnato ) che ci porta sulla grande cengia bassa che seguiamo con molta attenzione ( esposta e molto sporca di infido ghiaino ) fino a che non vedremo sulla destra un cupo camino con un grosso masso incastrato a metà. Questo è il punto più impegnativo, da fare in cordata, che presenta un passaggio attorno al terzo grado piuttosto faticoso di braccia e altri passaggi di secondo. Non ci sono chiodi per la prima sosta, ce n’è uno a metà dopo il masso e due all’uscita del camino. Una volta usciti dal camino si prende la cengia a sinistra stando attenti all’ometto che indica la salita sulla destra. Questa è la via originale di Grohmann ( primo salitore ) e secondo me è la migliore ( facili passaggi su roccette sul primo grado ) anche se seguendo i bolli rossi si può proseguire dritti fino allo spigolo della Croda Marcora e poi prendere la lunga cengia che sale in diagonale fin sotto alla cima ( che si incontra con l’altra ).
Seguendo i bolli si arriva fin sotto il castello dove troveremo un altro passaggio ostico sul secondo grado molto aereo ed esposto ( volendo c’è un vecchio chiodo per assicurarsi ), quindi per roccette si raggiunge la panoramicissima vetta ( 3205 m, 1400 di dislivello, 2 ore dall’attacco, grandi scorci su Antelao, Pelmo,Tofane,Cristallo,Tre Cime… ).

antelao cima bel pra e torre dei sabbioni

sorapiss

sorapiss

La discesa è la stessa della salita fino a sopra il camino che si scende in doppia ( circa 30 metri, ancoraggio buono sui due chiodi ). Poi si prosegue per la cengia e il canalone ( molto bello da fare in discesa… ).

Come tempi siamo sulle 7/8 ore totali. Salita in generale piuttosto impegnativa dove bisogna stare sempre attenti e concentrati perchè la roccia non è buona e le cenge e le roccette sono sporche di ghiaino. Da consigliarsi quindi ad alpinisti esperti che conoscono l’ambiente dolomitico e questo tipo di vie normali.


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Author: thedharmabum

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