simien mountains trek ( etiopia )

 

simien mountains trek

>>Fotogallery

Qualunque itinerario si voglia seguire in questo splendido e bizzarro gruppo montuoso, si rimarrà stupefatti e affascinati dalla straordinaria bellezza di questi luoghi. Tutte le persone che ho incontrato durante questo trek erano semplicemente entusiasti e letteralmente senza parole, anche perché queste montagne offrono scenari unici al mondo, completamente diversi da qualunque altro paesaggio montano del mondo. E’ un luogo talmente strano che è difficile da descrivere, dove ci sono montagne molto particolari, campi di grano e cactus a 4000 metri e dove vivono animali rarissimi che esistono solo in Etiopia.

Curzio Malaparte, durante l’occupazione fascista, le descrisse così:

“E a un tratto, a una svolta improvvisa, il radiatore urta nel piu’ strano e meraviglioso paesaggio del mondo. Le Alpi. Le Dolomiti. Ma le Dolomiti impazzite. Enormi masse di pietra sanguigna oscillano all’orizzonte. Cosi’ leggere che un soffio di vento potrebbe farle volar via. Campane di sasso come immense crinoline. Quei monti si muovono, camminano. Agitano le altissime braccia, girano su se stessi. Son le montagne del Semien, raccolte a stella attorno alla torre di 5000 metri del Ras Dascian. Svaniscono, riappaiono, si rincorrono. Si muovono adagio adagio, con lentezza inquietante, come giganti bendati. Si azzuffano, s’inseguono…
…Quando riapro gli occhi, mi appare una selva di enormi funghi, dalle grosse teste dondolanti, punteggiate di rosso e di verde, e una nuvola, che sembra un calabrone, vola ronzando su quelle Dolomiti d’Etiopia, su quegli Antelao, su quelle Marmolade, su quelle Tofane mutate all’improvviso in una gigantesca fungaia verde e rossa, immota sopra un volo di calabroni d’oro”

Gli itinerari possibili sono molti, dal classico trek di 3 giorni che fanno quasi tutti che consente comunque di salire l’Imet Gogo e la cima Inatye, fino a trek più lunghi di 8/10 giorni. Se si vuole risparmiare la cosa migliore è andare per conto proprio a Debark, all’ingresso del parco, e organizzare il trekking direttamente all’ufficio del parco dove si può anche noleggiare tende, fornelli, sacchi a pelo e tutto ciò che serve. Il cibo però è meglio comprarlo a Gonder dove c’è più scelta. Nell’area non ci sono alberghi o lodge ( per ora ) quindi bisogna portarsi dietro tutto ciò che serve con un mulo che verrà portato da un “mule man” locale. Poi bisogna portarsi dietro uno scout/ranger armato che è obbligatorio. L’acqua si trova ma non è potabile, è necessario purificarla con cloro o iodio. Volendo si può portare anche una guida che parla inglese, ma secondo me è inutile perché lo scout conosce bene tutti gli itinerari. Tutto questo costa sui 15/20 euro al giorno, ma con l’afflusso di turisti sempre maggiore questi prezzi stanno levitando ( le tasse del parco in un paio d’anni sono triplicate ) e c’è molta speculazione. Se si vuole fare un trek completamente organizzato, con Jeep che ti porta da Gonder direttamente al primo campo e ti riporta indietro quando vuoi, direi che bisogna preventivare minimo 50 euro al giorno. Non ci sono difficoltà tecniche da affrontare ( e le arrampicate sono al momento vietate ) ma va considerato che questi percorsi si svolgono ad altitudini costanti superiori ai 3500 metri e che alcune salite sono molto faticose, quindi è necessario essere in buona forma.

Giorno 1 – Debark ( 2800m )-Sankaber Camp ( 3200m )-7/8 ore

simien mountains trek

simien mountains trek - gelada baboons

simien mountains trek

Questa prima parte, che la maggior parte dei trekkers evita facendosi portare in Jeep direttamente al primo campo, secondo me è molto bella e consente di osservare da un punto di vista privilegiato la vita dei contadini dell’altopiano etiope. Si tratta di un sentiero facile che si snoda prevalentemente tra campi di grano e piccoli villaggi di capanne, i panorami sono molto belli e a tratti ricordano anche quelli delle campagne del centro Italia, anche se l’altitudine è ben diversa. Nell’ultima parte si incontrano gli strani babbuini gelada e la vista si apre per la prima volta sulle montagne della catena.

Giorno 2 – Sankaber Camp ( 3200 m )-Gich camp ( 3600 m )- 4/5 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek-gich camp

La seconda tappa e’ breve ma splendida, si costeggia inizialmente il bordo di un impressionante precipizio dal quale si puo’ godere di una sublime vista su parte della catena montuosa e quindi, dopo essersi fermati ad ammirare un orrido senza fondo ( the gich abyss ) nel quale si getta un’altissima cascata, si “passeggia” tra bellissimi campi di grano sull’altipiano ( molti babbuini ). Quindi si raggiunge il pittoresco villaggio di gich e il verdissimo altopiano che lo sovrasta dove troviamo il piccolo campo dove ci sono muli e cavalli che brucano l’erba ed enormi Lobelie Giganti che si stagliano all’orizzonte. In cielo veleggiano grandi rapaci ( mi dicono siano dei lammergeyer ).

Terzo giorno: Gich Camp ( 3600 m )-Chennek camp ( 3700 m ) – 5 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

La migliore tappa del trek. Per tutto il percorso si può ammirare paesaggi meravigliosi, quasi fiabeschi, a tratti dolomitici. Non ho intenzione di aggiungere niente alle parole del grande Malaparte, che ha descritto in modo cosi’ perfetto queste montagne, le Dolomiti “impazzite”. Abbiamo prima raggiunto la cima Imet Gogo ( 3926 m ), “the finest viewpoint of the Siemens” , quindi dopo essere scesi per 4 0 500 metri abbiamo risalito faticosamente la cima Inatye ( 4070 m ), sempre sul bordo di uno stupefacente abisso. Qualche bambino-pastore cerca di vendere i caratteristici cestini o il cappello di lana. Da questa cima si può godere di un panorama vastissimo, e si ha l’impressione di trovarsi sulla prua di un’enorme nave che veleggia verso gli ignoti mari del sud..
Infine si scende, sempre sul bordo dell’abisso, verso la carrareccia e il bel campo di Chennek, dal quale si può godere un superbo tramonto.

Quarto giorno: Chennek camp ( 3700 m )-Ambikwa ( 3200 m ) – 6 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

La salita dal campo fino al passo del Bwahit ( 4250 m ) è faticosissima, praticamente 2 ore di apnea totale. Il panorama comunque è molto bello e vastissimo. Segue quindi un’interminabile discesa al poverissimo villaggio di Chiro Leba, dove c’e’ qualche squallido lodge/ristorante, dei piccoli empori e un numero spropositato di bambini che ti salutano e ti rincorrono. Da Chiro Leba si scende al fiume attraversando una magnifica vallata di agavi e mega-euphorbie e quindi si risale faticosamente per 400 metri di dislivello al piccolo villaggio di Ambikwa.

Quinto giorno: Ambikwa ( 3200 m ) – Chiro Leba ( 3150 m ) – 2 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

Il mio progetto originale era la salita al Ras Dashen, la cima più alta del gruppo, ma a causa di qualche problema fisico che ho avuto all’inizio del trek ho preferito rinunciare. In ogni caso per salire la montagna da Ambikwa ci vogliono 8/10 ore. Ho salito però due cimotti che dominano il villaggio e quindi sono ritornato a Chiro Leba.

Sesto giorno: Chiro Leba ( 3150 m ) – Chennek ( 3700 m ) – 4.30 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

simien mountains trek

Stesso itinerario del quarto giorno, con però un notevole dislivello in salita ( più di 1100 metri, che ha queste altitudini è piuttosto importante ) e con l’incontro con gli stambecchi walia ( raro animale endemico delle siemen ) che non avevo visto due giorni prima.

Settimo giorno: Chennek ( 3700 m ) – Sankaber ( 3200 m ) – 4.30 ore

simien mountains trek

simien mountains trek

Il ritorno a Sankaber e’ abbastanza monotono, visto che gran parte dell’itinerario si svolge sulla carrareccia che conduce a Debark. Quindi se si e’ in gruppo e’ più che sensato organizzare il ritorno in minibus. Da soli invece e’ una spesa davvero eccessiva, con 70 euro qui in Etiopia fai il signore per un bel po’ di giorni.

Ottavo giorno: Sankaber-Debark – 5.30 ore

simien mountains trek

Stesso itinerario del primo giorno. Non so perché nessuno fa questa parte del trek ma io l’ho fatta due volte e mi e’ piaciuta molto. Certo solo una parte e’ in ambiente montano ma il paesaggio e’ bellissimo, direi tipicamente bucolico.


Related Post

Author: thedharmabum

Share This Post On