palon de la mare

17cevedale

Una “classica” del gruppo dell’Ortles-Cevedale, forse la cima più salita insieme al Monte Cevedale, vista la relativa facilità della via normale, che in pratica è una lunga escursione con un breve tratto su ghiacciaio che però richiede attenzione visto che presenta una parte molto crepacciata, anche se le tracce sono abbastanza evidenti. Noi però abbiamo optato per una via alternativa più interessante, la salita dalla cresta Sud-Est, che è anch’essa abbastanza facile anche se presenta dei brevi tratti di facile arrampicata in cresta ( passaggi attorno al I/II grado ). La difficoltà sarà F+, o al massimo PD. Grandioso il panorama dalla cima su tutto il gruppo ma anche su una vastissima parte delle Alpi ( e splendido anche da qui il Gran Zebrù, la vera primadonna di questo gruppo ). Questa vetta, come il San Matteo, fa parte della famosa traversata delle 13 cime ( che parte dal Cevedale e finisce sul Tresero ), una delle più belle di questa parte delle Alpi.

14vista verso sud

09gran zebrù-ortles dalla cima

06san matteo

20san matteo

Dal Rifugio Branca ( da Santa Caterina Valfurva si prende la strada per l’Albergo Ghiacciaio dei Forni dove si parcheggia e quindi si sale a piedi seguendo una strada forestale, 1 ora ) si scende verso il laghetto ma prima di raggiungerlo si prende il sentiero segnalato che sale a sinistra sulla morena del ghiacciaio. Dopo circa un’ora si giunge ad una selletta dove troviamo un bivio segnalato: proseguiamo dritti verso il Monte Vioz, mentre il sentiero di sinistra ( che faremo in discesa ) è quello della via normale al nostro Palon. Si attraversa quindi un torrente che scende dal ghiacciaio e si arriva alla base di una parete di roccia marcia dove troviamo qualche passaggio da non sottovalutare soprattutto in presenza di neve residua o ghiaccio. Ci sono in loco 3 o 4 spit e una corda fissa. Superato questo tratto si scende quindi verso il ghiacciaio dove si indossa l’attrezzatura e ci si lega in cordata. Si sale sul facile ghiacciaio puntando all’evidente forcelletta ( Passo della Vedretta Rossa ) che si vede a sinistra della grande sella che divide il Vioz dal Palon de la Mare. Una volta raggiunta ( splendido il panorama che si apre anche verso nord ) si tolgono i ramponi se non si vede neve in cresta e si inizia a salire seguendo l’evidente traccia, segnalata da qualche ometto. La difficoltà è attorno al primo grado, con solo due punti che richiedono una breve arrampicata attorno al secondo e qualche passaggio piuttosto esposto. Si giunge quindi alla cresta nord del Palon dalla quale in pochi minuti si giunge in vetta ( 3703 m, 1200 circa di dislivello, 4 ore ). Qualche bella foto al fantastico panorama e quindi si scende tornando sui propri passi ma svoltando stavolta a destra dove si trova un tratto di sentiero normale su sfasciumi. Si arriva al ghiacciaio che si attraversa in circa un’ora fino ad arrivare ad una spalla detritica dove si trova il sentiero che scende ripido verso la forcella del bivio incrociato la mattina e quindi verso il rifugio ( 7 ore totali ).



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Author: thedharmabum

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