Facile ma piuttosto interessante salita alla cima più accessibile dei Musi, una vera classica di inizio stagione. Le Cime dei Monti Musi non superano i duemila metri ma grazie ad una posizione molto favorevole offrono ambiente selvaggio e panorami molto belli e vasti, e il nostro Zajavor non fa eccezione, anzi forse da questo punto di vista è una delle migliori del gruppo. La vista è superba sui gruppi del Canin e del Montasio che si trovano proprio di fronte sull’altro lato del Val Resia, ma anche sulle Giulie Slovene, le Carniche e sulle colline e pianure del Friuli. La salita è escursionistica e non presenta particolari difficoltà. Non è molto faticosa se non nel ripido tratto finale in cresta. Non è difficile avvistare animali, soprattutto ungulati che gradiscono molto i pendii erbosi di questo gruppo ( incontrati due camosci ).
Da Tarcento si prende la strada della Val Torre che conduce al confine sloveno di Uccea e ci si ferma al Passo di Tanamea ( 851 m, ampio parcheggio ). Quindi si torna indietro sulla strada per qualche decina di metri e si prende il sentiero 727 sulla destra ( chiari cartelli ). Si sale nel bel bosco di faggio per ampie serpentine e quindi si aggira un costone roccioso-erboso con vari saliscendi. Il sentiero in questa parte è molto piacevole e mai troppo ripido. Sulla destra spunta ogni tanto l’inconfondibile silhouette del Canin. Una volta usciti dal bosco dobbiamo risalire i verdi prati fino alla Bocchetta di Zajavor ( 1609 m ), che divide il Monte omonimo da un’altra elevazione ad est ( quota 1809 ,apparentemente senza nome ). La vista si apre grandiosa verso Nord ed Est, ma diventa sempre più ampia e interessante man mano che saliamo la ripida cresta finale ( bolli rossi che iniziano sulla sinistra della Bocchetta ), fino a diventare davvero straordinaria una volta raggiunta la cima ( 1815 m, 964 m di dislivello, 2/2.30 ore circa ) dove troviamo una piccola croce e libro il di vetta.
La discesa è uguale alla salita, ma se si dispone di due auto può essere interessante scendere dall’altro lato fino alla bella chiesetta di Sant’Anna di Carnizza.