monte volaia

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Il Volaia è una delle mie montagne preferite delle Alpi Carniche, l’avevo già salito un paio di volte ma non avevo delle buone foto, e quindi ho deciso di salirlo ancora una volta. La salita è veramente bella e interessante e si divide fondamentalmente in tre parti: una prima parte nel bosco, una seconda su bellissimi prati fioriti e infine una terza seguendo la mulattiera della Prima Guerra Mondiale, che ci porta sull’affilatissima cresta dei Monti di Volaia ( che si trova esattamente sul confine tra Italia e Austria ) e quindi in cima tra le numerose e suggestive postazioni degli Alpini. E’ una salita piuttosto lunga e faticosa che richiede un buon allenamento e un po’ d’esperienza per la parte finale, dove troveremo qualche passaggio di primo grado leggermente esposto su roccette. Il panorama dalla cima è realmente straordinario ed eccezionalmente vasto, un balcone bellissimo sulle Carniche, sulle Dolomiti, sui Tauri, sulle Dolomiti di Lienz e ovviamente sul Re delle nostre montagne, il Monte Coglians che si eleva ardito proprio di fronte. Mi ricordavo molte marmotte nei prati della Valle del Rio Chianaletta ma stavolta non ne ho viste, devono essersi trasferite. Tantissimi i fiori alpini durante tutto il percorso.

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Da Forni Avoltri prendiamo la strada ben segnalata che sale al piccolo e pittoresco paesino di Collina. Poco dopo il paese parcheggiamo al Bar/Ristorante Edelweiss ( 1250 m ) e prendiamo il sentiero che sale sul lato sinistro della strada prima del ponte ( segnavia 176 ). Una volta attraversato il Rio Chianaletta dobbiamo stare attenti a svoltare a sinistra prendendo il sentiero che sale molto ripido verso la Casera Chianaletta, dove la vista si apre sulle bianchissime pareti di calcare della Cresta di Chianaletta e del Sasso Nero. Dalla casera si sale su un belvedere ( bellissime qui le fioriture del rododendro nano ) dove il panorama si apre sulla Val Degano e sulle Carniche Meridionali. Si sale quindi ancora faticosamente fino a raggiungere un bivio all’altezza di una bizzarra roccia. Prendiamo il sentiero che sale a destra seguendo la mulattiera di guerra che a zig zag punta verso la cresta tra il Sasso Nero e il nostro Volaia. La vista diventa sempre più ampia, soprattutto sulle Dolomiti, ma bisogna raggiungere la cresta per poter godere del fantastico panorama che si apre sul gruppo del Coglians e sull’Austria. La cupola del nostro Volaia torreggia bellissima davanti a noi e a prima vista sembra essere difficile da vincere. In realtà il lato “debole” della montagna si trova sul lato opposto. Raggiungiamo quindi la tacca del Sasso Nero ( dove anni fa c’era la ferrata austriaca, smantellata a causa di una frana ) e iniziamo ad aggirare la cupola sommitale del Volaia. Dopo un’ultima postazione militare dobbiamo affrontare qualche facile passaggio su roccette ( I grado ) prima di raggiungere il lato nord della montagna e quindi per ghiaie la vetta ( 1470 m, 1230 m di dislivello, 3.5/4 ore ). Il panorama è vastissimo, da questa cima si possono ammirare centinaia di montagne, dalle vette dolomitiche ai ghiacciai austriaci.
La discesa è uguale alla salita ( 3 ore circa, 7 ore totali ). Volendo al bivio della roccia si può prendere il sentiero che sale al Monte Ombladeet e quindi abbandonarlo per il 141 che scende alla Casera Chiampei e quindi attraverso la valle del Rio Collinetta raggiunge l’abitato di Collina. Variante più lunga che non consiglierei.


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Author: thedharmabum

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