jof fuart – via ferrata “anita goitan”

jof fuart

Non c’è dubbio che la via ferrata “Anita Goitan”, dedicata alla celebre alpinista triestina, sia una delle più belle e popolari del Friuli Venezia Giulia, un vero “must” per gli amanti delle Alpi Giulie. Questo percorso può diventare ancora più interessante se associato alla salita dello Jof Fuart, quella “Montagna Possente”, che insieme al Montasio forma uno dei più bei gruppi delle Alpi Orientali. La via ferrata “completa” andrebbe percorsa dalla Forcella di Riofreddo alla Forcella Lavinal-Dell’Orso e si svolge in gran parte su quelle cenge, a tratti molto esposte, tanto amate dal noto cantore delle Giulie Julius Kugy. Il percorso completo, soprattutto se si sale anche sulla cima dello Jof Fuart è quasi improponibile in un giorno solo e molti lo dividono in un paio di giorni fermandosi al Rifugio Corsi, oppure lo inseriscono in un mini trekking insieme alla ferrata Ceria-Merlone, il sentiero Leva e la salita allo Jof di Montasio. Si può interrompere in più punti scendendo al rifugio. Questo percorso non va però confuso con la famosa Cengia degli Dei, la “Via Eterna”, individuata dallo stesso Kugy ma compiuta integralmente da Comici nel 1930. Questa via ferrata in ogni caso è davvero splendida, una delle più affascinanti in assoluto, forse seconda solo alla Lipella sulla Tofana di Rozes. L’ambiente è severo e tipicamente dolomitico, caratterizzato da torri, cenge, enormi pilastri e bizzarre formazioni di roccia ( tra tutte il celebre Mosè, sull’omonima forcella ). Le difficoltà non sono mai alte, ma comunque è una ferrata da non sottovalutare che va consigliata solo a escursionisti esperti.

 jof fuart

mangart

innominata

Il punto di partenza è il Rifugio Corsi ( 1874 m ) che si può raggiungere sia da Sella Nevea ( sentiero 625 a fianco della Caserma della Guardia di Finanza e della Pista da sci, 2 ore ) che dalla val Rio del Lago ( 3 km dopo Sella Nevea, strada forestale sulla sinistra che sale alla Malga Grant Agar, sentiero 628, 2.20 ore ). Dal mio punto di vista è molto migliore il primo, che si snoda nel bosco e che regala splendidi scorci della vallata e dei Gruppi del Canin e del Mangart/Jalovec. L’anfiteatro dove si trova il rifugio è davvero suggestivo, non si può evitare di fermarsi un po’ a contemplare lo splendido panorama. E’ molto facile incontrare degli stambecchi, ormai padroni incontrastati di queste montagne. Unico difetto di questo luogo magico è l’afflusso forse eccessivo di escursionisti ed alpinisti, soprattutto nei weekend estivi. Dal Rifugio si seguono le indicazioni per il sentiero 627 che sale sulla destra verso la Forcella di Riofreddo, stando attenti ad abbandonarlo poco prima della Forcella seguendo i bolli rossi sulla sinistra che salgono all’attacco della via ferrata sulla parete sud della Cima di Riofreddo ( targa, 1 ora dal rifugio ). Si supera un primo saltino di roccette e un canalino che ci portano sulla cengia principale che seguiremo fino ad incrociare la via normale allo Jof Fuart. La cengia si snoda tra le pareti grigio-rossastre della Cima di Riofreddo, dell’Innominata e delle Madre dei Camosci, si interrompe solo nei colatoi tra queste montagne, dove si affrontano i punti più esposti ed impegnativi. Bellissima la parte tra l’Innominata e la Madre dei Camosci. Una volta usciti dalla cengia ( 1.30 ore dall’attacco ) si segue quindi il facile sentiero che in un’ora circa ci porta alla super-panoramica cima dello Jof Fuart ( 2666 m, 1400/1600 m di dislivello, 5/6 ore dalla partenza ). Splendida la vista sul Montasio, sul Canin, sul Mangart, sul Triglav, sulle Alpi Carniche, sugli Alti Tauri…

Si scende quindi per lo stesso sentiero di salita stando attenti a prendere il sentiero che prosegue a destra nello splendido cengione dominato dagli enormi torrioni che si ergono quasi inquietanti sulla parete sud dello Jof Fuart. Senza possibilità di errore si giunge alla pittoresca Forcella Mosè dove la vista si apre ancora sulla Spragna e sul gruppo del Montasio. Da qui si può risalire le Cime Castrein e terminare l’intero percorso alla Forcella Lavinal Dell’Orso oppure scendere attraverso il colatoio che porta verso il Rifugio Corsi ( 1.30 ore dalla cima dello Jof Fuart ). Questa parte è ben attrezzata e non particolarmente impegnativa.
Infine ritorneremo a Sella Nevea o alla Val Rio del Lago con il sentiero di salita ( 1.30 circa dal rifugio Corsi, 8/9 ore totali ).


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Author: thedharmabum

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