creton dell’arco – via ferrata “simone”

creton dell’arco

Salita molto bella su una cima minore e poco frequentata del gruppo delle Alpi Carniche Meridionali. La ferrata “Simone” è dedicata all’alpinista sappadino Simone Piller Hoffer, scomparso prematuramente a soli 23 anni a causa di un tragico incidente sul Monte Cjadenis, ed è un breve sentiero attrezzato che collega il Passo dell’Arco alla ferrata “dei cinquanta”, anche se la meta della maggior parte degli escursionisti che lo percorrono è la cima del Creton dell’Arco. Ci sono solo due passaggi realmente impegnativi, che costituiscono la fine della ferrata: prima un traverso e poi un camino, ben appigliati ma da non sottovalutare. Indispensabile il set da ferrata. L’ambiente è molto suggestivo, tipicamente dolomitico, e il panorama è splendido soprattutto sulle Alpi Carniche, sulle altre montagne del gruppo dei Clap e su Sappada e i suoi pittoreschi borghi.

creton dell’arco

creton dell’arco

creton dell’arco

creton dell’arco

Dal centro di Sappada si prende la strada che dalla chiesa scende verso il camper park e quindi si gira a destra fino a raggiungere l’ampio parcheggio a lato del divieto di transito ( 1180 m ). Si prosegue lungo la strada e dopo poche decine di metri si prende la sterrata sulla sinistra che conduce in breve al laghetto della pesca sportiva. Passato il lago si seguono le indicazioni per il Passo dell’Arco ( sentiero 317 m ) che si raggiunge in circa un’ora e mezza seguendo un bel sentiero a serpentine nel bosco. Ci sono due bivi ma ben segnalati, il secondo è poco prima del passo quando l’arco ormai è chiaramente visibile. Questo grande arco naturale è molto bello e interessante, una vera meraviglia di erosione dolomitica, e piuttosto frequentato dagli escursionisti soprattutto nei weekend estivi, anche perché offre un ottimo panorama. Il passo si può raggiungere volendo anche da Cima Sappada ( 318/316/317 ) o dalla borgata Muhlbach ( 316/317 ). A destra del passo, ben segnalata, sale la traccia che conduce alla ferrata “Simone”. C’è una prima parte su pendio erboso/detritico ( due tratti con cavi corrimano ) e quindi una seconda all’interno di una gola dove inizia la vera e propria ferrata. Tra roccette e sfasciumi, aiutati dal cavo e da qualche staffa, arriviamo infine al punto chiave dell’itinerario: aiutati da una staffa saliamo su una paretina dove bisogna traversare a destra ( ottimi appigli ) e quindi dopo un punto intermedio vincere un camino verticale anch’esso abbastanza ben appigliato. Si esce quindi sul largo pendio finale che in una ventina di minuti ci porta in cima al Creton dell’Arco ( 2357 m, 1177 m di dislivello, 3 ore ). Discesa uguale alla salita ( 2 ore, 5/6 ore totali ).


Related Post

Author: thedharmabum

Share This Post On