creta grauzaria – l’anello

creta grauzaria

La Creta Grauzaria è una montagna davvero splendida, per certi versi misteriosa, senza dubbio una delle più amate dagli escursionisti e alpinisti friulani. Con il vicino Monte Sernio e il Monte Palvierte forma una vera e propria “isola” dolomitica nel cuore del Friuli, ben riconoscibile anche da molto lontano. E’ una cima molto ambita delle Alpi Carniche anche se tutte le vie richiedono buona esperienza di montagna e conoscenze alpinistiche. Il tracciato che descrivo in questa scheda è l’anello della Grauzaria, forse una delle salite delle quali sono più fiero e probabilmente quella che mi ha impegnato di più. E’ anche però una di quelle che non ripeterei, certe “avventure” è meglio che rimangano nella memoria. Questo itinerario è veramente durissimo, ci sono molti saliscendi impegnativi, canaloni detritici spesso franati, tratti attrezzati in discesa da non sottovalutare, passaggi su roccia non banali che possono essere problematici soprattutto dopo ore di cammino. In ogni caso il lato meridionale della Grauzaria è davvero magnifico, molto selvaggio, con delle torri dolomitiche molto affascinanti ( tra tutte la famosa Medace ). L’anello si può dividere in più parti: il sentiero “Arturo Ferrucci” fino al bivacco Feruglio; la via ferrata “Cengle dal Bec” fino alla base della gola; la salita fino al Portonat sul Lavaron de la Crete; la via normale alla cima; il ritorno al Rifugio Grauzaria e quindi alla macchina.

creta grauzaria

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Sulla strada della Val Aupa, passato il paese di Grauzaria, si prende una strada a sinistra ( indicazioni per il rifugio ) che porta al borgo Nanghet che si passa parcheggiando dove finisce il tratto asfaltato. Si prende quindi il sentiero per il rifugio Grauzaria ( 437 ) e lo si segue per circa mezz’ora fino all’uscita dal bosco, stando attenti ad abbandonarlo per prenderne un altro che sale sulla sinistra verso la Cima della Sfinge. Si incontra quindi un altro sentiero che proviene dal rifugio e si inizia a salire a zig zag aggirando poi il gruppo della Cima Est fino ad arrivare, attraverso un pittoresco “corridoio” tra le torri alla base della splendida Medace. In questa prima parte ci sono dei brevi tratti attrezzati ma non troppo impegnativi. Da questo punto ho iniziato a trovare le prime difficoltà: una frana aveva cancellato gran parte del sentiero e ho dovuto in pratica trovarmi la strada da solo, visto che i segnavia non erano di nessun aiuto. Comunque sono riuscito ad arrivare in qualche modo al bivacco Feruglio dal quale si può godere di una superba vista della parte sud della Grauzaria, del gruppo del Zuc dal Bor e della pianura friulana ( 3 ore circa ). Dal bivacco si scende in un altro canalone mezzo franato cercando di tenersi sempre a destra, stando attenti a trovare l’attacco della via ferrata. Questa via ferrata è abbastanza singolare, visto che ha solo brevi tratti in salita ( tra folti mughi ) e invece si sviluppa per la maggior parte in discesa. Non è difficile ma non va neanche sottovalutata: la gola è veramente cupa e impressionante, penso ci siano pochi posti così inospitali da queste parti. Quando l’ho percorsa ( 2007 ) i cavi erano nuovi e in ottime condizioni, ma non è improbabile trovare cavi divelti o laschi, quindi portarsi uno spezzone di corda non è una brutta idea. Si arriva quindi in fondo alla gola già molto stanchi ( 1.30 dal bivacco ) e bisogna iniziare la parte più dura e impegnativa dell’anello, risalendo il famigerato Lavaron della Crete. Sono 500 metri di dislivello durissimi, con il sole a picco sulla coppa ( se si parte la mattina presto si arriverà in questo punto all’1 circa, si può solo immaginare che inferno può essere in Luglio o in Agosto… ) e con il sentiero che anche qui scompare ( spesso ci sono anche più segnavia fuorvianti ) e dove bisogna affrontare qualche passaggio su roccia. Si arriva quindi al Portonat dopo circa 1.45 dal fondo della gola con le energie al lumicino, ma fortunatamente la salita alla cima è breve e non molto impegnativa, c’è però un passaggio di II grado all’inizio che può essere un ostacolo per gente non esperta e qualche altro di primo un po’ esposto in cresta. Splendido il panorama dalla cima che va dal Montasio al Coglians fino al mare Adriatico ( 2065 m, 45 minuti dal Portonat, dislivello totale in salita quasi 2000 m ). Si scende quindi per la gola nord della via comune al Rifugio Grauzaria e quindi al borgo Nanghet ( 2 ore, 9/10 ore totali ).


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Author: thedharmabum

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