cimon del froppa

cimon del froppa

Cimon del Froppa… alzi la mano chi lo conosce…
Eppure è una splendida e imponente montagna, la più alta di un fantastico gruppo dolomitico ( le Marmarole ) che malgrado il grande afflusso di turisti in questa zona si è mantenuto per vari motivi selvaggio e poco frequentato. Il Cimon è salito molto di rado ( a fine agosto la nostra era la quarta cordata… ) perché la via normale presenta delle difficoltà alpinistiche, anche se non molto elevate, e perchè l’approccio è molto lungo e faticoso. Una via normale “d’altri tempi”, che si svolge in ambienti estremamente severi e che per lunghi tratti non è segnata, quindi richiede anche capacità di sapersi orientare in luoghi selvaggi come questo. Le vere difficoltà tecniche sono all’inizio della via vera e propria, bisogna superare in cordata ( 2 tiri ) una fessura leggermente strapiombante ( III abbondante ) ed altri passaggi attorno al secondo grado poco sopra. Splendido il panorama dalla cima su gran parte delle Dolomiti Orientali, sulle Alpi Carniche e su tutto il gruppo delle Marmarole.

La via inizia da una piccola forcelletta chiamata Forcella Kugy, che si può raggiungere sia con il sentiero degli alpini dal rifugio chiggiato che attraverso il vallon froppa che si può raggiungere anche dal rifugio Boni. Il sentiero degli alpini è un sentiero attrezzato che però presenta nella prima parte alcuni passaggi esposti di I+ non protetti che non vanno sottovalutati. Una volta raggiunta la bella Forcella Jau de la Tana si prende il sentiero a destra che sale alla Forcella Froppa ( tratto attrezzato su placche ) e poi si scende verso la Forcella Marmarole, stando attenti ad individuare una traccia che sale a sinistra verso la nostra Forcella Kugy ( 3 ore circa, qualche ometto, passaggi di I/II grado ). L’alternativa è salire alla Forcella Marmarole dal ripidissimo Vallon Froppa ( primo tratto segnato n 262, poi per tracce, moltissimi stambecchi ) che è davvero molto duro soprattutto negli ultimi 200 metri che sono anche abbastanza pericolosi ( ultimo tratto attrezzato prima della forcella ). Dalla forcella si sale a sinistra e quindi si prende la traccia a destra per Forcella Kugy ( 3-4 ore ). Dal rifugio Boni ( che si può raggiungere in pochi minuti dal Pian dei Buoi, raggiungibile in auto da Lozzo di Cadore ) in teoria si potrebbe salire la cima in giornata, ma io consiglio di dormire al bel Rifugio Chiggiato ( splendida la vista sull’Antelao ) e partire all’alba del giorno dopo ( il rifugio si raggiunge a piedi da Praciadelan in Val d’Oten con il sentiero 260, 2 ore circa ).

stambecchi

vallon froppa

dante e virgilio

marmarole e sorapiss dalla cima

Alla forcella Kugy si prepara una sosta e si sale in cordata una fessura che presenta un passaggio abbastanza faticoso di braccia ( III abbondante, chiodo ) e una volta superato si raggiunge abbastanza agevolmente la sosta con 3 chiodi. La guida Berti parla di un’improbabile “piramide umana” per superare questo punto, ma basta guardarlo per capire che è un’assurdità. Da qui si può volendo salire in libera il canalino di II ( chiodo a metà ) oppure fare un altro breve tiro fino alla seconda sosta ( a sinistra ). Si molla quindi tutto e si sale per placche e sfasciumi fino alla cresta e quindi alla cima, dove ci aspetta un panorama grandioso ( che purtroppo io ho visto solo in parte… ). 1 ora da Forcella Kugy. Si scende quindi per la via di salita ( 2 doppie fino a forcella Kugy, chiodi solidi ) o volendo si può chiudere un anello, 6/7 ore totali. Materiale: corda ,casco, un paio di rinvii, cordini, moschettoni, un paio di chiodi per la prima sosta, discensore.


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Author: thedharmabum

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