cima urtisiel est

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Facile salita ad una delle cime più accessibili delle Prealpi Carniche Settentrionali ( oggi più note in questa zona come Dolomiti Friulane ), che appartiene al gruppo dei pittoreschi Monfalconi di Forni. E’ un sentiero non molto frequentato in ambiente piuttosto selvaggio, come è abbastanza normale in queste zone. Non è difficile incontrare esemplari della fauna locale e ammirare molte varietà della flora alpina. La salita vera e propria, che inizia all’altezza della Forcella Urtisiel, non è in realtà un sentiero Cai, anche se è stata segnata con bolli rossi ( secondo me non ce n’era assolutamente bisogno, questa è la classica via normale facile dove fa piacere trovare gli ometti ). Non ci sono particolari difficoltà e il panorama dalla cima è molto vasto, anche se alcune montagne vicine ostruiscono la vista verso Sud-Est.

cima urtisiel est

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Passato Forni di Sopra, andando verso il passo della Mauria, in località Chiandarens si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Giaf e si percorre tutta la strada fino all’ampio parcheggio sotto il ponte ( 1100 m ). Si passa quindi il ponte e si sale verso il Rifugio Giaf ( 40 min, 1400 m, sentiero 346 ). Poco prima del rifugio, sul tornantino, si prende il sentiero 361/342 ben segnalato per le forcelle Urtisiel/del Cason . Dopo una mezz’ora si arriva ad un bivio e si prende il sentiero di sinistra ( n°361 ) per la nostra Forcella Urtisiel. Si sale su ghiaioni accompagnati da una bella vista sulle torri che formano un piccolo anfiteatro attorno alla Forcella del Cason e sulle cime del gruppo del Cridola.

cima urtisiel est

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Si raggiunge una spalla e quindi si sale faticosamente su sentiero a serpentine alla Forcella Urtisiel ( 2000 m ) tra bei gendarmi di roccia e severe pareti dolomitiche. La vista si apre sulla verde Val Menon e sulle cime del gruppo di Brica. Si scende per poche decine di metri dall’altro lato della forcella stando attenti a prendere un sentierino tra i mughi all’altezza del secondo tornante ( grosso ometto e ramo dipinto di rosso ). Si traversa quindi tra i mughi fino a raggiungere la base di un canalone detritico dove la via diventa evidente. E’ vero che in alcuni tratti la traccia scompare e qualche ometto è crollato, ma ribadisco che i bolli rossi erano davvero inutili. Si risale quindi il canale, attraversandolo un paio di volte, fino ad una forcelletta. Non resta che salire un altro tratto tra mughi e quindi guadagnare la vetta ( 2219 m, 1100 circa di dislivello, 3 ore circa). Il panorama è molto bello sulla valle del Tagliamento e su molte altre cime delle Dolomiti Friulane e delle Alpi Carniche Meridionali.

La discesa è uguale alla salita ( 2 ore, 5 ore circa totali ).

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Author: thedharmabum

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