cima payer e corno di lago scuro

lago scuro

Due tremila in un’escursione sola sono sempre una bella impresa, almeno per noi friulani che non abbiamo tra i nostri monti cime così alte. Queste due salite sono abbastanza facili ma da non sottovalutare e sicuramente l’intero anello è molto impegnativo fisicamente, visto che il dislivello totale in salita si aggira sui 1600/1700 metri e le ore di cammino sono 8 o 9. L’escursione è davvero interessante sia per i fantastici panorami sui ghiacciai e sulle montagne del gruppo dell’Adamello sia per i resti delle postazioni della Prima Guerra Mondiale, veramente impressionanti. Poi al bivacco “amici della montagna” che si trova praticamente pochi metri sotto la cima del Corno di Lagoscuro ho incontrato persone simpaticissime ( tra cui uno scozzese che era stato due volte in antartide ) e mi sono fermato volentieri un’ora a chiacchierare di montagna bevendo caffè e godendomi la splendida vista sui ghiacciai del gruppo. In realtà al di là dell’impegno fisico le uniche vere difficoltà si trovano sulle creste della Cima Payer, soprattutto nel tratto attrezzato con catene che sale dal Passo Payer che presenta dei tratti molto esposti e un po’ faticosi di braccia. Io non avevo casco e set da ferrata ma secondo me sono molto utili e se ci dovessi tornare sicuramente li userei. L’escursione è tutto sommato piuttosto solitaria e il giorno di ferragosto ho incontrato solo una decina di persone ( compreso un gruppo di 5 o 6 ).

rifugio mandron

ghiacciaio del mandrone

corno di lagoscuro

cima payer-passo di lagoscuro

Il punto di partenza è la malga Bedole ( 1600 m ) nella splendida e molto frequentata Val Genova, che si raggiunge in auto da Carisolo-Pinzolo ( 17 km ). La strada è aperta al traffico da giugno a settembre ed è gratuita solo dalle 18.00 alle 08.00, altrimenti si paga il parcheggio, 8 euro. Obbligatoria una sosta ad ammirare le splendide cascate di Nardis, che scendono impetuose dal ghiacciaio della Presanella.
Dal parcheggio si inizia a salire e dopo una decina di minuti si giunge al Rifugio Adamello Collini al Bedole. Si seguono quindi le indicazioni per il sentiero 212 che porta al Rifugio Città di Trento al Mandron. Dopo una lunga e faticosa serpentina nel bosco il sentiero diventa piacevole, mentre davanti a noi si apre lentamente la vista sui maestosi ghiacciai delle Lobbie e del Mandrone. Si giunge quindi dopo un paio d’ore o poco più al rifugio, situato al centro di un circo glaciale di rara bellezza. Intorno laghi blu cobalto, impetuose cascate e imponenti montagne che spuntano dai ghiacci. Sulla destra, prima del rifugio, troviamo le indicazioni per il lago Scuro e il passo Maroccaro ( segnavia 209 ) che però abbandoniamo dopo una quindicina di minuti per prendere un sentiero segnato ma non numerato che sale alla forcella Payer ( cartello al bivio ). Il sentiero è ripido ma facile, si sale prevalentemente su sfasciumi mentre la vista sulle montagne circostanti si fa sempre più maestosa. Raggiunta la Forcella Payer ( 2978 m ) si inizia a risalire la cresta attrezzata con catene che presenta almeno due saltini molto esposti che richiedono attenzione. Poi si procede per lo più in orizzontale, fino a raggiungere, dopo un ultimo strappo, la vetta della Cima Payer ( 3056 m, 4 ore, 1450 m di dislivello ). Fantastico il panorama su tutto il gruppo dell’Adamello, sulla Val Camonica e sulla Conca del Lago Scuro. Ma in una chiara giornata autunnale si possono vedere chiaramente anche le Alpi Occidentali sia italiane che svizzere che quelle Orientali. Molti i resti delle postazioni della Prima Guerra Mondiale, che ci accompagneranno fino alla seconda cima. Qui incontro il primo escursionista da quando ho lasciato il rifugio Mandron, un ragazzo di Riva del Garda che sta facendo anche lui il mio stesso itinerario. Ci facciamo un paio di foto e poi io riprendo la marcia mentre lui resta ancora un po’ a contemplare il panorama. Ci incontreremo comunque anche al bivacco del Corno di lago Scuro. Si scende quindi verso il lato della Val Camonica e seguendo la cresta in circa mezz’ora di discesa si giunge al Passo di Lago Scuro ( 2970 m ), dove ci sono i resti di uno dei più impressionanti villaggi di guerra delle Alpi. Anche questo lato della cresta è attrezzato ma molto più facile anche se esposto. In diversi punti ci sono ancora le scalette e i ponticelli in legno originali della Prima Guerra Mondiale. Dal Passo non resta che salire prima la lunga scalinata e quindi il sentierino che traversa verso la cima del Corno di lago Scuro ( 3166 m, 1 ora dalla cima Payer, 1650 m circa di dislivello ). Questo tracciato fa parte di un lungo sentiero di guerra chiamato “sentiero dei Fiori” oggi in fase di completamento ( si costruiranno anche due arditi ponti tibetani ). Sotto la cima si trova un bivacco gestito dalla sezione locale del cai dove dei volontari a turno nel weekend accolgono gli escursionisti con tè e caffè con i quali si può scambiare quattro chiacchere su queste montagne e non solo. Si è parlato un po’ di tutto ( in pochi minuti sono arrivati anche il ragazzo di Riva e lo scozzese, che tra l’altro era appena stato a vedere il Campanile di Val Montanàia ), dai ghiacciai dell’Adamello alla salita sul Canin, dagli orsi e gli stambecchi ai resti della guerra ( la capanna stessa era una postazione militare ).

Si ritorna quindi al Passo e si scende il canalone seguendo i segnavia che conducono prima al lago Scuro ( fantastica la vista sulle Lobbie e sul Crozzon di Lares ) e quindi di nuovo al rifugio Mandron. Poi si segue il sentiero di salita della Val Genova fino al parcheggio della Malga Bedole ( 3/4 ore dal Corno di lago Scuro, 8/9 ore totali ).


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Author: thedharmabum

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